ott 10, 2012 - Pillole di Psicologia    No Comments

Donne e lavoro

Il rapporto tra donna e lavoro oggi è vissuto dalla donna stessa come necessità, ma anche come realizzazione di tutte le proprie potenzialità, come emancipazione dalla sfera domestica e arriva ad occupare un posto prioritario rispetto a famiglia, amicizie e vita sociale.

Ma si può vivere per il lavoro dedicandovi anima e corpo sacrificando così una parte della persona che c’è in ogni donna?

 

La vita affettiva ricopre un ruolo centrale nelle donne, per non parlare del loro duplice-triplice ruolo di casalinga-moglie-mamma. Il vero problema er le donne è conciliare il rispettabilissimo desiderio di carriera e realizzazione professionale con il vantaggio dell’autonomia, con quello di  realizzazione personale, con una vita propria di una Donna con famiglia, figli e casa.

A questo punto è inevitabile il pensiero sulle strutture adatte a ospitare bambini figli di donne lavoratrici, orari adattabili e un po’ di parità così come succede in alcuni paesi del nord Europa.

Ma le donne oggi danno al significato del lavoro una connotazione positiva propria del lavoro stesso: scelgono il part-time, lo vedono come risorsa per fare esperienza, come un modo per essere autonome, una buona fonte di relazioni, una soddisfazione che porta sicurezza e successo.

Trovare il giusto equilibrio tra ritmi personali, ritmi di vita e ritmi di lavoro è auspicabile da chiunque e oggi il mondo del lavoro offre prospettive di suddivisione del tempo più ampie rispetto al passato. Si può lavorare da casa, scegliendo i propri orari, riposarsi per un periodo della propria vita e buttarsi a pesce nella carriera quando è il momento per farlo. L’importante è che il lavoro sia qualcosa considerato importante e utile, ma soprattutto che faccia stare bene in modo gratificante.

In una società che valorizza maggiormente la prestazione e il guadagno occorre trovare qualcosa di adatto a se stessi e concedersi spazi e tempi per essere anche donna e non solo lavoratrice. Avere una buona autostima aiuta sicuramente a conciliare vita e lavoro, essere consapevoli delle scelte che si stanno per compiere facendo anche un bilancio della propria vita per capire meglio quali sono le risorse da utilizzare e le potenzialità da mettere in atto.

Ci sono donne che non riescono ad intraprendere la loro carriera lavorativa perché si sentono frenate psicologicamente. Un’analisi di ciò che impedisce il proprio agire potrebbe essere un valido aiuto all’inizio di una professione. Fissare obiettivi da raggiungere, affrontare i problemi per gradi, capire bene a cosa si sta rinunciando, saper prendere le distanze e non lasciarsi coinvolgere troppo, sapere quanto si vale sono tutti aspetti che contribuiscono a trovare una serena conciliazione tra vita da donna-moglie-mamma e vita da lavoratrice.

Articolo tratto da www.psicologo360.it

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